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Antreem lancia una nuova identità

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Redazione Antreem
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L’ideazione e la progettazione di un logo – e prima ancora  del brand – è un momento fondamentale per la creazione dell’immagine di un’azienda. Lo è ancor di più il restyling, cioè la rivisitazione grafica che rinnova l’attenzione verso il marchio. Durante questo genere di aggiornamenti viene ridiscusso anche il posizionamento di marca che influenza positivamente la percezione dei servizi e dei prodotti offerti e dei quali il marchio è il segno identificatore.

La complessità della progettazione di un logo sta nel creare un’immagine estremamente semplice e sintetica, ma ugualmente capace di racchiudere e comunicare lo stile aziendale, collocarsi in un territorio simbolico che riconduce sia al settore di attività dell’azienda sia alla sua visione del mondo. Al logo è affidato dunque il compito di trasmettere al pubblico la prima immagine dell’azienda, comunicando allo stesso tempo identità e caratteristiche di una realtà imprenditoriale, il suo essere nei modi e nelle azioni al passo con i tempi, attraente per clienti, partner, collaboratori, fornitori. Quindi la progettazione di un logo – e ancora più il suo restyling – deve rendere originale, riconoscibile e attuale l’identità dell’azienda.

Perché un restyling?

Il designer che coordina il team concilia  diverse esigenze sia tecniche sia di risultato.

Innanzitutto, il logo deve essere riproducibile in tutte le sue versioni: a colori, monocromatiche, in positivo o in negativo, grande e piccolo, stampa in quadricromia, monocromia, in digitale RGB… Il logo deve essere flessibile all’uso per tutti i supporti, siano essi digitali o fisici. Un buon logo, infatti deve essere versatile, potersi adattare in ogni formato e su diversi sfondi colorati o materiali con diverso grado di qualità di stampa

Infine, il restyling attualizza lo stile del logo per renderlo più moderno, al passo con i tempi, dando al tempo stesso l‘idea del solido, affidabile e incisivo.

 

Una volta identificate le necessità, il secondo passo è stato l’analisi dei fattori che caratterizzano il nuovo logo:

  1. RICONOSCIBILITÀ – è necessario mantenere un elevato livello di continuità con il vecchio logo;
  2. SEMPLICITÀ – il processo di restyling del logo deve portare a una semplificazione delle forme;
  3. COLORE – il colore arancione deve continuare a essere il colore aziendale, ma può essere valutata una diversa tonalità;
  4. PITTOGRAMMA – il pittogramma deve continuare a mostrare le tre fasi del processo aziendale e la sua circolarità.

Forme geometriche che compongono il pittogramma di Antreem

Il percorso di costruzione

Nell’ottica della semplicità e della riproducibilità del logo si è deciso di passare a una versione monocromatica, sia per il pittogramma che per il logotipo.

Il colore del logo rimane l’arancione, che ha caratterizzato fino a ora il brand aziendale, ma si è scelto di spostare la gradazione dell’arancione verso una tonalità più scura. Questo cambiamento è l’immagine di una riflessione profonda dei valori e della filosofia di Antreem. Da una tonalità che porta con sé sensazioni di gioventù, entusiasmo e spensieratezza a una tonalità che tende alla professionalità e alla solidità, mantenendo intrinsechi i valori della dinamicità, della creatività e della vivacità che caratterizzano questo colore.

Colore Arancio e Vermiglione a confronto

Una seconda riflessione ha riguardato il font del logotipo. Un font, infatti, esprime e comunica esso stesso, per questo dev’essere scelto con grande accuratezza per armonizzarsi con il pittogramma del logo. La scelta è ricaduta su un font rigoroso, che garantisce al tempo stesso una certa originalità nella scelta degli spigoli e delle terminazioni dei caratteri. Nel nuovo logo è stato utilizzato il Futura Medium, con alcune personalizzazioni che lo rendono più leggibile accostato al pittogramma.

 

Il pittogramma invece riprende la stessa forma circolare presente nel logo precedente che identifica la ricorsività, la reiterazione tipica dei processi di design e di sviluppo. Viene modificato il tratto e spostata l’angolazione dei tre step per accentuare maggiormente la dinamicità dell’insieme.

 

Infine, la composizione del pittogramma e del logotipo va a identificare un processo aziendale che non è inclusivo, ma che è sempre rivolto all’esterno in un’ottica di co-design.

Logo vecchio e nuovo di Antreem a confronto

L’esito progettuale ci rivela questa soluzione che rappresenta un’azienda fatta di processi dinamici, solidi, riconoscibili, coerentemente con gli obiettivi posti inizialmente.

Redazione Antreem
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